top of page

STAMPA

Stefano Fogliardi - "L'Adige"
30.08.2013

L'italiano Rodolfo Leone nel suo emozionante concerto K488 di Mozart si è fatto apprezzare per la rara bellezza del respiro musicale in dialogo con l'orchestra, per la nobiltà e l'interesse quasi improvvisativo del fraseggio e per l'eleganza timbrica e il controllo polifonico.​

Bernardino Zappa - "L'Eco di Bergamo"
12.02.2014

Leone ha mostrato tutte le doti che ci si attende da un giovane rampante, fresco di una vittoria al Concorso Busoni (secondo premio, primo non assegnato), ma anche una maturità ed una consapevolezza che di solito si vedono almeno tre-quattro lustri più tardi. [..] La precisione di stile e colore, la convergenza vincente per definire atmosfere a tutto tondo sembra una sua specifica caratteristica: Leone non ha un autore prediletto, se mai predilige alcune opere scelte nel corso della storia musicale. Da parte sua ci aggiunge una perentoria convinzione che rende le sue prove autorevoli, maiuscole e avvincenti, senza ricorrere a particolari strategie di "retorica esecutiva", o a certi sotterfugi da palcoscenico. Leone non è certo un istrione, e all'arringa preferisce il convincimento piano, fatto di argomentazioni ferree e logiche.

Così le nervature vibranti, precise e affilate dell'Appassionata, non erano lontane dalle precisioni di atmosfere liquide e ipnotiche di Ravel, o dalla scintillante gaiezza giocosa di Scarlatti, e anche - in fuoriprogramma - a una plastica e sontuosa Polacca "Eroica" di Chopin.

Vesna Maria Brocca - "amadeusonline.net"
09.09.2013

Leone si è dimostrato perciò in ultima analisi un interprete con tutte le carte in regola per dominare la scena internazionale, sapendo catturare l'attenzione del pubblico fin dalle prime battute per coinvolgerlo sempre più. 

bottom of page